Lunedì 22 febbraio va in aula alla Camera dei Deputati la proposta della legge sull’editoria, all’interno della quale sono state inserite norme che rischiano di far tacere per sempre l’Ordine dei Giornalisti.

Il disegno è tanto chiaro quando squallido: spegnere la sola voce che in questi ultimi anni ha turbato le intese tra editori e sindacato, raggiunte sempre ai danni dei giornalisti e della libertà di informazione.
L’opininione pubblica, la buona politica, le istituzioni, gli intellettuali, il mondo della cultura, dell’informazione e dei media e la coscienza civile si risveglino per una causa giusta che oltraggia i valori fondanti della democrazia e del vivere civile.
L’Ordine dei Giornalisti, non resterà in silenzio e si ricorderà di chi nell’ignavia e nell’omertà, voterà e farà votare una legge liberticida e subdola.
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